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XIX Spot School Award, AISLA Onlus

XIX Spot School Award: brief C - AISLA Onlus

La SLA, purtroppo, è una malattia sempre più conosciuta. Quello che molti però non conoscono, non ha a che fare con sintomi o con aspetti medici, ma riguarda la vita dei familiari, delle persone vicine al malato. I figli per esempio. Difficile mettersi nei panni di un ragazzo o di un bambino che in poco tempo vede sottrarsi un genitore.
Noi abbiamo provato a farlo. Questo spot ha come protagonista Sofia, una bambina di 11 anni, che arriva in un punto della vita dove sua madre, unica tutrice, si ammala gravemente di SLA.

L'intenzione dello spot, è far sentire lo spettatore parte della scena: volevamo che si sentisse lì, in cucina con questa bambina che scrive degli strani post-it con tante cose che deve ricordarsi di fare ormai diventate la quotidianità. Volevamo che lo spettatore si domandasse perché, volevamo che si incuriosisse e che, lentamente, cominciasse a capire. E ciò che più volevamo, è che fosse sorpreso e toccato dal colpo di scena finale, tanto da decidere di aiutare Aisla. Ci sono numerosi, forse troppi casi come quello di Sofia. Bambini e ragazzi che senza aver fatto nulla di sbagliato, vedono il proprio futuro sgretolarsi davanti agli occhi. Ecco perché esistono associazioni come AISLA, che li aiutano a riacquistare una speranza, a credere nella vita e nei sogni.

Quando si smette di essere bambini? È una questione di età? Di esperienze? La nostra idea esplora la vita dei figli dei malati. I posti-it che vedrete attaccare al frigo dalla piccola Sofia non sono solo le cose che deve fare ma sono lì a ricordarle in ogni momento della malattia della madre. Si può pensare ad altro se c’è in casa la SLA?
I bambini come Sofia ci mandano delle richieste di aiuto. 
Aiutare Aisla significa aiutare Sofia.

XIX Spot School Award

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